Famiglia martirizzata
Filemone di Colosse in Frigia, fu discepolo di San Paolo e a lui l'Apostolo scrisse la più breve delle sue epistole. Era un facoltoso colossese, proprietario di fabbricati e schiavi e fu convertito e battezzato proprio da Paolo insieme ai suoi. Filemone si distingueva per la sua generosità nel soccorrere e nell'ospitare « i santi » e la comunità colossese si radunava nella sua « casa ». Appia, o meglio Affia o Apphia, fin dall'inizio della lettera, è posta da San Paolo a fianco di Filemone «fratello diletto» e salutata come «sorella diletta» (questo aggettivo manca nella maggioranza dei codd. e nelle edizioni critiche, ma si ha nella Volgata, nella Peshitta e in parecchi codd. dal sec. VIII in poi). S. Giovanni Crisostomo, Teodoreto, ed altri al loro seguito, hanno ritenuto, con buon fondamento, che essa fosse la moglie di Filemone. Apparteneva, comunque, certamente alla sua famiglia, come del resto Archippo, nominato per ultimo fra i tre destinatari della lettera i quali formavano un gruppo familiare assai caro a Paolo; Archippo doveva essere il figlio di Filemone ed Appia. La loro casa amica era a disposizione dell'Apostolo. I tre, insieme al loro schiavo convertito Onesimo, sarebbero stati martirizzati insieme a Colosse.