Famiglia martirizzata
Due giovani coreani del XVIII-XIX secolo che si amarono in
modo verginale e si accompagnarono sino al martirio. Giovanni, 19 anni, e
Lutgarda, 16 anni, provenivano da due famiglie cristiane nobili e benestanti.
Entrambi, dopo il battesimo, decisero di volersi consacrare al Signore, ma
l’ambiente forgiato dalla tradizione confuciana non permette a giovani di famiglie
ricche di non sposarsi e non avere figli. Così il primo sacerdote straniero
(cinese), che li aveva cresciuti nella fede, d’accordo con i genitori, fece
compiere loro il gesto di sposarsi, pur mantenendo il patto di vivere “come
fratello e sorella”. Immaginabile il dileggio che li circondò, come pure il
travaglio dei due nelle tentazioni, documentate anche dalle lettere rimaste di
Lutgarda. Nel 1801 tutta la famiglia di Giovanni venne arrestata e condannata a
morte. Il padre di Giovanni, Agostino, fra i primi convertiti coreani, venne
squartato sulla pubblica piazza. Giovanni e Lutgarda, arrestati in momenti
diversi, riuscirono ad inviarsi reciprocamente messaggi sostenendosi nelle
sofferenze e nelle torture, nell’attesa di “vedersi in Paradiso”.
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