Famiglia martirizzata
La tradizione vuole che la coppia, di nobili natali, nel 270 fosse giunta a Roma dalla Persia insieme ai due figli (studi più recenti dimostrerebbero che i quattro non erano persiani, ma cristiani abitanti nella villa imperiale di Lorium lungo la via Cornelia), per venerare le reliquie dei martiri. Si trovarono però in mezzo alla persecuzione voluta da Diocleziano: sulla via Salaria aiutarono un prete romano a sepellire i corpi di 260 martiri, ma la loro opera non passò inosservata. Scoperti, furono arrestati e portati in tribunale. La famiglia si rifiutò di abiurare la fede cristiana e di sacrificare agli idoli, per questo vennero condannati alla decapitazione e poi sepolti da una matrona romana, Felicita, in un possedimento agricolo chiamato "Buxus", oggi Boccea.
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