La Santa Famiglia
ti sorrida dal Cielo e ti benedica!

lunedì 31 gennaio 2022

Servi di Dio Giovanni Yu Jung-Cheol e Lutgarda Yi Sun-I

Famiglia martirizzata

Due giovani coreani del XVIII-XIX secolo che si amarono in modo verginale e si accompagnarono sino al martirio. Giovanni, 19 anni, e Lutgarda, 16 anni, provenivano da due famiglie cristiane nobili e benestanti. Entrambi, dopo il battesimo, decisero di volersi consacrare al Signore, ma l’ambiente forgiato dalla tradizione confuciana non permette a giovani di famiglie ricche di non sposarsi e non avere figli. Così il primo sacerdote straniero (cinese), che li aveva cresciuti nella fede, d’accordo con i genitori, fece compiere loro il gesto di sposarsi, pur mantenendo il patto di vivere “come fratello e sorella”. Immaginabile il dileggio che li circondò, come pure il travaglio dei due nelle tentazioni, documentate anche dalle lettere rimaste di Lutgarda. Nel 1801 tutta la famiglia di Giovanni venne arrestata e condannata a morte. Il padre di Giovanni, Agostino, fra i primi convertiti coreani, venne squartato sulla pubblica piazza. Giovanni e Lutgarda, arrestati in momenti diversi, riuscirono ad inviarsi reciprocamente messaggi sostenendosi nelle sofferenze e nelle torture, nell’attesa di “vedersi in Paradiso”.


mercoledì 19 gennaio 2022

Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface

Famiglia martirizzata

Il 19 Gennaio la Chiesa Cattolica celebra i Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface, famiglia di martiri cristiani giustiziati a Roma.

La tradizione vuole che la coppia, di nobili natali, nel 270 fosse giunta a Roma dalla Persia insieme ai due figli (studi più recenti dimostrerebbero che i quattro non erano persiani, ma cristiani abitanti nella villa imperiale di Lorium lungo la via Cornelia), per venerare le reliquie dei martiri. Si trovarono però in mezzo alla persecuzione voluta da Diocleziano: sulla via Salaria aiutarono un prete romano a sepellire i corpi di 260 martiri, ma la loro opera non passò inosservata. Scoperti, furono arrestati e portati in tribunale. La famiglia si rifiutò di abiurare la fede cristiana e di sacrificare agli idoli,  per questo vennero condannati alla decapitazione e poi sepolti da una matrona romana, Felicita, in un possedimento agricolo chiamato "Buxus", oggi Boccea.