La prima coppia salita agli onori degli altari il 21 ottobre 2001. Una coppia che dimostra la fecondità del sacramento vissuto particolarmente nel dare vita spirituale al coniuge giungendo a santificarsi reciprocamente e nel dar vita spirituale, oltre che fisica, ai figli e alle persone incontrate lungo il cammino vissuto insieme. Luigi Beltrame (1880-1951) nacque a Catania dove trascorre la prima
infanzia a nove anni viene adottato dagli zii di parte materna che ne
richiedono l'affidamento ai cognati, non potendo avere figli (dallo zio
prenderà il suo secondo cognome Quattrocchi). Con loro si trasferisce a
Roma dove studia
Giurisprudenza. Qui conosce Maria Luisa Corsini (1884-1965), figlia
unica di
genitori fiorentini, di quattro anni più giovane. Le nozze vengono
celebrate nella Basilica di S. Maria Maggiore il 25 novembre 1905.
L'anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908-1993), Cesare (1909) ed Enrichetta (1914). Crescendo abbracceranno tutti la vita religiosa: Filippo (don Tarcisio), sarà sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia), monaca benedettina, Cesare (padre Paolino), monaco trappista, ed Enrichetta, l'ultima nata, consacrata secolare.
Luigi e Maria hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio facendosi santi insieme e presentando, in questo modo, alla comunità dei fedeli un possibile cammino di santità realizzato dalla coppia che vive una vita ordinaria fatta di lavoro, cura dei figli e impegni sociali, in modo straordinario e affronta i problemi con uno sguardo rivolto sempre verso il Cielo. Già nel periodo precedente il matrimonio, nel quale Luigi, perdendo entrambi gli zii e trovandosi tra le problematiche dell'eredità, subisce un crollo psicofisico, inizia un sostegno reciproco attraverso uno scambio di lettere, nel quale Maria, tra le altre cose, gli invierà un'immagine della Madonna di Pompei con la scritta: "Questa è l'immagine davanti alla quale ho tanto pregato e supplicato per la tua salute. La baci ogni sera e ogni mattina e la tenga sempre con se" e così Luigi farà dato che l'immagine viene trovata nel suo portafogli alla morte.
Il loro segreto fu mettere al centro della vita coniugale il dialogo con Dio nella preghiera, Maria scrive: "La giornata cominciava così: Messa e Comunione insieme".... e ricorda di Luigi ...."La sua passione per la Liturgia, oltre a fargli leggere la Messa del giorno ad alta voce mentre mi preparavo, lo spingeva a portare sempre il messalino...solamente... usciti di chiesa mi dava il "buongiorno" come se la giornata soltanto allora avesse un ragionevole inizio". Tutta la giornata era scandita dalla preghiera: oltre quella del mattino non tralasciavano quella durante i pasti e alla sera dove si recitava il Santo Rosario prima dell'esame di coscienza e della buonanotte. Inoltre nella vita della famiglia un posto privilegiato aveva la Parola di Dio dalla lettura della Bibbia alle vite dei santi. Fondamentale inoltre, per la loro crescita spirituale, fu l'incontro dell'apostolo del Sacro Cuore Padre Matheo Crawley, che coinvolge tutta la famiglia nell'apostolato dell'Intronizzazione del Sacro Cuore di Gesù nelle Famiglie, stabilendo il suo quartier generale romano nella loro casa che lui ribattezzerà "Betania". La famiglia si consacra al Cuore di Gesù che viene solennemente intronizzato in sala da pranzo e da allora non mancheranno mai di fare l'ora santa alla vigilia di ogni primo venerdì del mese. Questa crescita spirituale non avvenne subito per entrambi in maniera parallela ma, come ricordano i figli, Luigi seppe raggiungere Maria con passi da gigante verso più alte vette spirituali. La comunione giornaliera, come ricorda Maria, "divenne quotidiana anche per Luigi, senza incitamento alcuno, ma per consapevole euritmia; specie dopo un lungo periodo di ansietà per la vita della compagna e di una creaturina in arrivo".
Con l'arrivo dei figli l'amore dei coniugi si allarga alla relazioni con questi, nel desiderio di voler loro testimoniare quello da loro sperimentato a livello spirituale, scrive infatti Maria: "Sentimmo che avevamo una tremenda responsabilità su quelle anime di fronte a Dio stesso che ce le aveva affidate. Li allevammo nella fede, perchè conoscessero Dio e l'amassero." E da questo clima familiare nasceranno ben tre vocazioni, non suggerite dai coniugi, ma che verranno seguide assiduamente da entrambi.
Insomma ascoltando la parola di Dio e prendendo ad esempio la testimonianza dei Santi, i beati Luigi e Maria hanno vissuto una vita normale fatta di casa lavoro figli e impegni sociali non tralasciando l'accoglienza delle persone che cercavano aiuto, specialmente negli anni della seconda guerra mondiale dove accolsero giovani amici, ebrei e militari in fuga, testimoniando la misericordia di Dio fino ad arrivare alla santità.
L'anno seguente nasce il primo figlio, Filippo, seguito da Stefania (nel 1908-1993), Cesare (1909) ed Enrichetta (1914). Crescendo abbracceranno tutti la vita religiosa: Filippo (don Tarcisio), sarà sacerdote diocesano, Stefania (suor Maria Cecilia), monaca benedettina, Cesare (padre Paolino), monaco trappista, ed Enrichetta, l'ultima nata, consacrata secolare.
Luigi e Maria hanno vissuto il loro matrimonio come un cammino verso Dio facendosi santi insieme e presentando, in questo modo, alla comunità dei fedeli un possibile cammino di santità realizzato dalla coppia che vive una vita ordinaria fatta di lavoro, cura dei figli e impegni sociali, in modo straordinario e affronta i problemi con uno sguardo rivolto sempre verso il Cielo. Già nel periodo precedente il matrimonio, nel quale Luigi, perdendo entrambi gli zii e trovandosi tra le problematiche dell'eredità, subisce un crollo psicofisico, inizia un sostegno reciproco attraverso uno scambio di lettere, nel quale Maria, tra le altre cose, gli invierà un'immagine della Madonna di Pompei con la scritta: "Questa è l'immagine davanti alla quale ho tanto pregato e supplicato per la tua salute. La baci ogni sera e ogni mattina e la tenga sempre con se" e così Luigi farà dato che l'immagine viene trovata nel suo portafogli alla morte.
Il loro segreto fu mettere al centro della vita coniugale il dialogo con Dio nella preghiera, Maria scrive: "La giornata cominciava così: Messa e Comunione insieme".... e ricorda di Luigi ...."La sua passione per la Liturgia, oltre a fargli leggere la Messa del giorno ad alta voce mentre mi preparavo, lo spingeva a portare sempre il messalino...solamente... usciti di chiesa mi dava il "buongiorno" come se la giornata soltanto allora avesse un ragionevole inizio". Tutta la giornata era scandita dalla preghiera: oltre quella del mattino non tralasciavano quella durante i pasti e alla sera dove si recitava il Santo Rosario prima dell'esame di coscienza e della buonanotte. Inoltre nella vita della famiglia un posto privilegiato aveva la Parola di Dio dalla lettura della Bibbia alle vite dei santi. Fondamentale inoltre, per la loro crescita spirituale, fu l'incontro dell'apostolo del Sacro Cuore Padre Matheo Crawley, che coinvolge tutta la famiglia nell'apostolato dell'Intronizzazione del Sacro Cuore di Gesù nelle Famiglie, stabilendo il suo quartier generale romano nella loro casa che lui ribattezzerà "Betania". La famiglia si consacra al Cuore di Gesù che viene solennemente intronizzato in sala da pranzo e da allora non mancheranno mai di fare l'ora santa alla vigilia di ogni primo venerdì del mese. Questa crescita spirituale non avvenne subito per entrambi in maniera parallela ma, come ricordano i figli, Luigi seppe raggiungere Maria con passi da gigante verso più alte vette spirituali. La comunione giornaliera, come ricorda Maria, "divenne quotidiana anche per Luigi, senza incitamento alcuno, ma per consapevole euritmia; specie dopo un lungo periodo di ansietà per la vita della compagna e di una creaturina in arrivo".
Con l'arrivo dei figli l'amore dei coniugi si allarga alla relazioni con questi, nel desiderio di voler loro testimoniare quello da loro sperimentato a livello spirituale, scrive infatti Maria: "Sentimmo che avevamo una tremenda responsabilità su quelle anime di fronte a Dio stesso che ce le aveva affidate. Li allevammo nella fede, perchè conoscessero Dio e l'amassero." E da questo clima familiare nasceranno ben tre vocazioni, non suggerite dai coniugi, ma che verranno seguide assiduamente da entrambi.
Insomma ascoltando la parola di Dio e prendendo ad esempio la testimonianza dei Santi, i beati Luigi e Maria hanno vissuto una vita normale fatta di casa lavoro figli e impegni sociali non tralasciando l'accoglienza delle persone che cercavano aiuto, specialmente negli anni della seconda guerra mondiale dove accolsero giovani amici, ebrei e militari in fuga, testimoniando la misericordia di Dio fino ad arrivare alla santità.
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